STEP 28
LA SINTESI FINALE
Il cronometro marino è un oggetto che non fa sicuramente parte di quel gruppo di attrezzi più conosciuti ed utilizzati come un compasso, un contagiri o altro ma ciò non significa che non sia stato importante per l'evolversi dell'uomo sia nel singolo che nella società, incarnando perfettamente lo spirito di avventura e di sfida a questa grande distesa di mare governata dal severo dio Poseidone (Step 20) ricoprendosi di storie e miti, tra cui quello del Pomandro (Step 7).
Un oggetto forse strano, forse curioso, caratterizzato sicuramente dalle sue anatomie meccaniche precise e studiate al dettaglio (Step 16) rese possibili da dei materiali specifici (Step 8) ed un glossario (Step 3) di parti particolareggiato ma soprattutto molto ricco.
La specificità dei materiali non è casuale in quanto il cronometro deve rispondere a determinate esigenze funzionando in condizioni particolari, una specie di "chimica" del funzionamento (Step 26) data dai diversi agenti che influiscono sul suo esercizio.
Proprio questa sua natura lo rende protagonista di uno studio specifico, non solo per gli aspetti prima sottolineati, ma su tanti altri, uno su tutti le modalità d'uso (Step 22) che sono andate poi ad evolversi in un sistema digitale che è ormai pane quotidiano data la presenza degli smartphone nelle mani di più grandi e piccoli, ovviamente si parla del sistema GPS.
La curiosità del caso non si ferma solo agli aspetti tecnici, sicuramente non sarà una coincidenza, perchè proprio il suo inventore John Harrison (Step 9) è il primo ad essere fuori dagli schemi, essendo stato etichettato come un "orologiaio testardo" definibile forse ossessionato dal funzionamento della sua creatura tanto da fargli cercare la perfezione partendo proprio dagli ingranaggi dei suoi vecchi modelli (Step 2) per poi coronare il tutto con la nascita del suo "figliol prodigo" H4. Harrison può essere contento del suo operato, dato che gli ha permesso di essere anche il protagonista del film "Longitude" (Step 12) ispirato al libro di Dava Sobel, uno dei tanti libri e manuali scritti su questo affascinante argomento. (Step 10).
Da studente di grafica mi ha molto colpito l'eleganza e la pulizia dei colori e delle geometrie dei quattro francobolli britannici dedicati al cronometro (Step 18) tanto da ispirare il sottoscritto a creare un simbolo (Step 6) adatto a rappresentarlo in uno stile minimal e di classe, che si adattasse al classico aplomb inglese. Gli aspetti grafici che hanno ottenuto gran risalto non sono solo questi però, infatti è sicuramente da sottolineare l'evoluzione delle pubblicità (Step 13), dai classici vecchi poster a risvolte un po' più pop con l'utilizzo di fotografie e fotomontaggi, un'evoluzione simile a quella meccanica, dagli ingranaggi che manifestano al massimo tutti i numeri della storia (Step 15) di questo oggetto al prima citato sistema GPS.
Ma c'è davvero così tanta evoluzione? Così tanta ricerca? Certamente! Basti notare i brevetti (Step 17) che mostrano come ogni parte sia studiata minuziosamente per poter apportare modifiche adatte ad un miglioramento generale del funzionamento. Non mancano certamente i modi per testare questo progresso, infatti se in passato si parlava di Longitude Act adesso ogni marca ha le proprie certificazioni (Step 23), nonostante la più conosciuta sia la COSC ovvero Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres con sede in Svizzera, nazione protagonista per i marchi costruttori (Step 11) dell'oggetto, ma si sa, gli orologi svizzeri sono conosciuti in tutto il mondo.
Ma perchè è nato? Beh, facile, la necessità di conoscere la propria longitudine anche in mare aperto, cosa che ha influenzato molto il principio di funzionamento (Step 5) dietro questo oggetto complesso, figlio della meccanica e non solo, perchè la geografia (Step 4) è parte assolutamente integrante di questo vasto progetto perchè per conoscere la propria longitudine si deve certamente conoscere il mondo in cui si naviga .
Oggi, questo studente, si è immerso un mondo ancora non scoperto conoscendo un nuovo oggetto fondamentale per l'evoluzione tecnica e mentale dei propri antenati, capendolo da un semplice ed umoristico fumetto (Step 21) che fa sicuramente trasparire tanta verità e la grande storia dell'oggetto studiata anche nei diversi grafici (Step 24) proposti durante il percorso. conoscendo così le sue radici e la tassonomia (Step 14) facendosi schematizzare (Step 27) in un modo contorto e complesso dove ogni voce era un possibile link con tutte le altre disponibili, ma facendosi rileggere anche sotto forma di abbecedario. (Step 19)
Un oggetto che non ha solo fatto parlar di sè ma ha anche fatto esprimere il sottoscritto con dei suoi oggetti (Step 25), personali ed intimi, dei ricordi o degli auguri di una vitta ancora giovane.
Un oggetto che innanzitutto però ha fatto scoprire sé stesso (Step 1).
domenica 10 gennaio 2021
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