venerdì 8 gennaio 2021


STEP 5

MA QUANDO LA NAVE BALLA?
Il principio dietro il funzionamento di un cronometro marino è essenzialmente identico a quello di un classico orologio con qualche particolare differenza in qualche meccanismo di funzionamento, ovvero uno scappamento cronometro staccato e sospeso, giunti cardanici (una serie di anelli collegati da cuscinetti) in bilico in modo da rimanere orizzontale qualunque sia l'inclinazione della nave. È così salvaguardato da quelle alterazioni di posizione che incidono leggermente sul cronometraggio anche dei migliori orologi. Inoltre, differisce in qualche modo nel suo meccanismo dall'orologio ordinario, dalla molla del bilanciere a spirale e dalla leva di scappamento di quest'ultimo essendo sostituito da una molla del bilanciere elicoidale e un dente di arresto a molla, o scappamento cronometro. In un cronometro questa forma di scappamento è meccanicamente superiore a qualsiasi altra e non necessita di oliatura se non in corrispondenza dei perni, ma non è adatta all'uso in orologi da tasca, perché è molto fragile ed inoltre, se data una torsione più o meno circolare, può "inciampare", provocando un rapido guadagno. Al fine di equalizzare la forza della molla, quasi tutti i cronometri sono dotati di un fusibile (una puleggia scanalata a forma di cono) e di un bilanciere di compensazione del cronometro, con il quale vengono praticamente annullati gli effetti del caldo e del freddo sul cronometraggio. Con questi dispositivi il cronometro di solito fornisce un cronometraggio accurato entro 0,5 secondi al giorno.











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