domenica 10 gennaio 2021

STEP 28
LA SINTESI FINALE
Il cronometro marino è un oggetto che non fa sicuramente parte di quel gruppo di attrezzi più conosciuti ed utilizzati come un compasso, un contagiri o altro ma ciò non significa che non sia stato importante per l'evolversi dell'uomo sia nel singolo che nella società, incarnando perfettamente lo spirito di avventura e di sfida a questa grande distesa di mare governata dal severo dio Poseidone (Step 20) ricoprendosi di storie e miti, tra cui quello del Pomandro (Step 7).
Un oggetto forse strano, forse curioso, caratterizzato sicuramente dalle sue anatomie meccaniche precise e studiate al dettaglio (Step 16) rese possibili da dei materiali specifici (Step 8) ed un glossario (Step 3) di parti particolareggiato ma soprattutto molto ricco.
La specificità dei materiali non è casuale in quanto il cronometro deve rispondere a determinate esigenze funzionando in condizioni particolari, una specie di "chimica" del funzionamento (Step 26) data dai diversi agenti che influiscono sul suo esercizio.
Proprio questa sua natura lo rende protagonista di uno studio specifico, non solo per gli aspetti prima sottolineati, ma su tanti altri, uno su tutti le modalità d'uso (Step 22) che sono andate poi ad evolversi in un sistema digitale che è ormai pane quotidiano data la presenza degli smartphone nelle mani di più grandi e piccoli, ovviamente si parla del sistema GPS.
La curiosità del caso non si ferma solo agli aspetti tecnici, sicuramente non sarà una coincidenza, perchè proprio il suo inventore John Harrison (Step 9) è il primo ad essere fuori dagli schemi, essendo stato etichettato come un "orologiaio testardo" definibile forse ossessionato dal funzionamento della sua creatura tanto da fargli cercare la perfezione partendo proprio dagli ingranaggi dei suoi vecchi modelli (Step 2) per poi coronare il tutto con la nascita del suo "figliol prodigo" H4. Harrison può essere contento del suo operato, dato che gli ha permesso di essere anche il protagonista del film "Longitude" (Step 12) ispirato al libro di Dava Sobel, uno dei tanti libri e manuali scritti su questo affascinante argomento. (Step 10).
Da studente di grafica mi ha molto colpito l'eleganza e la pulizia dei colori e delle geometrie dei quattro francobolli britannici dedicati al cronometro (Step 18) tanto da ispirare il sottoscritto a creare un simbolo (Step 6) adatto a rappresentarlo in uno stile minimal e di classe, che si adattasse al classico aplomb inglese. Gli aspetti grafici che hanno ottenuto gran risalto non sono solo questi però, infatti è sicuramente da sottolineare l'evoluzione delle pubblicità (Step 13), dai classici vecchi poster a risvolte un po' più pop con l'utilizzo di fotografie e fotomontaggi, un'evoluzione simile a quella meccanica, dagli ingranaggi che manifestano al massimo tutti i numeri della storia (Step 15) di questo oggetto al prima citato sistema GPS.
Ma c'è davvero così tanta evoluzione? Così tanta ricerca? Certamente! Basti notare i brevetti (Step 17) che mostrano come ogni parte sia studiata minuziosamente per poter apportare modifiche adatte ad un miglioramento generale del funzionamento. Non mancano certamente i modi per testare questo progresso, infatti se in passato si parlava di Longitude Act adesso ogni marca ha le proprie certificazioni (Step 23), nonostante la più conosciuta sia la COSC ovvero Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres con sede in Svizzera, nazione protagonista per i marchi costruttori (Step 11) dell'oggetto, ma si sa, gli orologi svizzeri sono conosciuti in tutto il mondo.
Ma perchè è nato? Beh, facile, la necessità di conoscere la propria longitudine anche in mare aperto, cosa che ha influenzato molto il principio di funzionamento (Step 5) dietro questo oggetto complesso, figlio della meccanica e non solo, perchè la geografia (Step 4) è parte assolutamente integrante di questo vasto progetto perchè per conoscere la propria longitudine si deve certamente conoscere il mondo in cui si naviga . 
Oggi, questo studente, si è immerso un mondo ancora non scoperto conoscendo un nuovo oggetto fondamentale per l'evoluzione tecnica e mentale dei propri antenati, capendolo da un semplice ed umoristico fumetto (Step 21) che fa sicuramente trasparire tanta verità e la grande storia dell'oggetto studiata anche nei diversi grafici (Step 24) proposti durante il percorso. conoscendo così le sue radici e la tassonomia (Step 14) facendosi schematizzare (Step 27) in un modo contorto e complesso dove ogni voce era un possibile link con tutte le altre disponibili, ma facendosi rileggere anche sotto forma di abbecedario. (Step 19)
Un oggetto che non ha solo fatto parlar di sè ma ha anche fatto esprimere il sottoscritto con dei suoi oggetti (Step 25), personali ed intimi, dei ricordi o degli auguri di una vitta ancora giovane.
Un oggetto che innanzitutto però ha fatto scoprire sé stesso (Step 1).

sabato 9 gennaio 2021

STEP 27
LA MAPPA CONCETTUALE



 


STEP 26

LA STRANA "CHIMICA" DEL CRONOMETRO MARINO
Non ci sono vere e proprie reazioni chimiche che stabiliscono il funzionamento del cronometro marino, in quanto il funzionamento di quest’ultimo è basato su un lavoro meccanico di diversi ingranaggi, nonostante ciò però ci sarebbero da sottolineare diverse problematiche che hanno condizionato il suo funzionamento soprattutto in passato.
Ad oggi il cronometro marino sia esteticamente che funzionalmente è un orologio standard ma con delle funzionalità più avanzate grazie anche alla tecnologia GPS.
Nel passato invece si necessitava di un materiale resistente e a basso attrito che era fondamentale ed Harrison dopo gli esperimenti “fallimentari” di H1, H2, H3 ed H4 decide di optare per dei pallet in diamante, materiale considerato hi-tech per l’epoca.


Fonti:
https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/00033790701619675
https://watchesbysjx.com/2019/09/john-harrison-marine-chronometer-h4-diamond-pallets.html

STEP 25
UNO STRANO STUDENTE







Passato: nonostante faccia ancora parte della mia vita la Playstation caratterizza il mio passato, da amante dei videogiochi mi ha aiutato ad immergermi in questi altri mondi alimentando la mia fantasia. Oggi ci gioco ancora ma dati gli impegni molto meno e sono un grande difensore morale di quest’ultima etichettata spesso ingiustamente come diseducativa.

Presente: la tazzina di caffè non indica che io sia un’amante di quest’ultimo o che sia vitale per la mia routine giornaliera, ma, data la mia giovane età e dato anche il brutto periodo che stiamo vivendo tutti, una tazza di caffè con gli amici possa risollevare il morale e scaricare lo stress. Rappresenta il mio presente perché, soprattutto prima della pandemia, era diventato quasi un gesto quotidiano, più simbolico che funzionale.

Futuro: per il futuro devo assolutamente scegliere una tavoletta grafica, mille idee, mille progetti in testa che potranno realizzarsi soprattutto grazie a questo strumento col quale spero di lavorare tanto sia oggi che domani.


STEP 24
LA PAROLA NELLA STORIA











In primo luogo ho cercato “marine chronometer” (cronometro marino) con dei risultati che hanno stravolto le mie aspettative. Nonostante i numeri rimangano sempre abbastanza bassi mi aspettavo che la curva fosse una parabola discendente e invece contro ogni pronostica vede delle enormi crescite alternate a grandi discese. La punta più alta si vede il 1882. Sorprende decisamente la sua risalita a partire dall’inizio dell’ultimo millennio in quanto, data la “rarità” dell’oggetto mi aspettavo un risultato decisamente più basso.

Dal punto di vista contenutistico nel 1800 è presente quasi esclusivamente in cataloghi e guide delle varie mostre tra cui la Great Exhibition per poi essere menzionato nei magazine a partire dal 1900 e finire con dei libri dedicati nell’ultimo millennio.

















Il secondo step ha visto protagonista della ricerca “chronomter” (cronometro), per mettere a confronto l’ambito generale con quello specifico, e sorprendendomi nuovamente i risultati hanno mostrato come la parola chrononmeter negli ultimi due secoli sia nettamente crollata quasi a picco. Anche qui la sua presenza è rilegata a manuali e libri dedicati. Mi aspettavo che lo schema del marine chronometer e del chronometer fossero invertiti.

















Un crollo ancora più drastico lo subisce la parola “longitude” che dal 1800 al 2019 vede un crollo verticale della sua presenza. Unico schema a rispettare le mie aspettative. La sua presenza a livello contenutistico è spesso relegata a manuali d’uso, soprattutto nel passato, mentre negli ultimi anni è entrata a far parte di libri educativi e romanzi storici.

STEP 23
LE NORMATIVE
Per stabilire la precisione di un cronometro ogni casa produttrice utilizza dei propri test con delle proprie certificazioni, così da poterli mettere sul mercato, anche se la certificazione più affidabile è la COSC (Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres).
I cronometri antichi non avevano una determinata certificazione da rispettare ma il parlamento britannico emanò il LONGITUDE ACT che istituì il BOARD OF LONGITUDE, ovvero una serie di premi per chi trovasse il metodo per misurare la longitudine in maniera efficiente una volta che si era in mare aperto, ovviamente questi premi furono vinti da John Harrison.

Fonti:
https://www.gearpatrol.com/watches/a353470/chronometer-watches-explained/
https://en.wikipedia.org/wiki/COSC
https://en.wikipedia.org/wiki/Longitude_Act


STEP 22
MANUALE D'USO
Non c’è una vera e propria procedura che l’uomo deve attuare per utilizzare il cronometro marino, infatti quest’ultimo utilizza diversi strumenti per ottenere la posizione in cui si è e quindi determinare anche l’ora, per esempio il sestante (di cui si riporta l’immagine) è utile per scoprire la longitudine della propria posizione, ma il vero problema era scoprire la longitudine (si parla al passato dato che i cronometri marini moderni utilizzano un sistema GPS che digitalizza completamente questa procedura rendendola più accessibile).
Quindi come si misura la longitudine potendo così essere a conoscenza della propria posizione e dell’ora?
Lo si può vedere nel video qui presente, dove tramite l’utilizzo di un esempio specifico viene spiegato il funzionamento. (Il video è in inglese ma i sottotitoli generati da YouTube sono molto utili per la comprensione).


STEP 28 LA SINTESI FINALE Il cronometro marino è un oggetto che non fa sicuramente parte di quel gruppo di attrezzi più conosciuti ed utiliz...